Tra le suggestive scenografie che offre il paesaggio della piana di Navelli, non si può non notare la piccola chiesa rurale di Santa Maria in Cerulis. La storia di questa struttura affonda le sue origini nell’epoca dell’Impero romano poiché costruita su di un antico sito di culto pagano, arricchito di tracce longobarde. L’edificio, lavoro finale di artisti sconosciuti ed adibito al riposo per i pastori erranti durante la transumanza, regala agli occhi dei visitatori un’immagine di meraviglia dedicata a Dio.
La struttura s’impone sulla nuda vallata con autorevolezza, perfettamente integrata con il contesto naturale della zona. Durante i secoli, l’edificio ha subito radicali trasformazioni a causa dei molteplici eventi sismici verificatesi nella provincia aquilana e che hanno comportato molteplici modifiche strutturali come l’eliminazione del portico a protezione dell’ingresso principale che fu spostato sul fianco Est della chiesa. L’aspetto decorativo interno è composto da affreschi e decorazioni, in linea con lo stile ‘scarno’ dell’architettura. Protagonista indiscussa appare la figura della Sacra Vergine, rappresentata in tutte la sue sfaccettature di donna e di madre. Nelle raffigurazioni si susseguono una serie d’immagini che raccontano la vita di Maria: nell’altare principale è posta la santa Vergine con il bambino tra le braccia e in una nicchia semicircolare in basso è rappresentato il momento dell’Annunciazione. La chiesa è anche ricca di raffigurazioni simboliche risalenti al periodo delle crociate e riconducibili all’ordine dei Cavalieri Templari : uno schizzo a carboncino richiama l’immagine di un templare, croci templari sono presenti anche nell’ambiente absidale e, infine, un bassorilievo rappresenta una nave immersa in una tempesta con incisa una scritta “in medio mari portum teneo”. Incerto è il significato di un bassorilievo inciso su una monofora che rappresenta un immagine maschile accompagnata da una scritta
Recandosi nella parte nascosta dell’abside possiamo ammirare il luogo più emozionante della basilica che presenta degli inaspettati affreschi raffiguranti un’ignota figura femminile accompagnata da santi.
Volgendo lo sguardo sulla pavimentazione al centro della navata, scorgiamo una botola dalla quale si accede ad un ambiente ipogeo. Si tratta di un ossario atipico, nella quale potevano essere sepolti non solo la gente del luogo, ma anche i forestieri. Negli anni duemila sono state rinvenute quaranta mummie risalenti al periodo medievale. L’aurea di misticismo e di mistero che circonda Santa Maria in Cerulis fa si che essa si erga ad essere una delle protagoniste di un scenario simil ad una cartolina, in cui la struttura contenuta della chiesa appare immersa in un contesto incontaminato ricco di natura e storia.
The church of Santa Maria in Cerulis is found on the Navelli Plain, ita name derives from the Incerulae virus (8th-9th centuries). The original church dates back to the 11th century, and today it is once again open to the public following general consolidation of masonry architectural stylistic elements, fixtures, the stone sections of load-bearing masonry, and the bell tower, as well as restorations following the 2009 earthquake. Over the centuries the church has undergone radical transformations followed by numerous structural changes including the elimination of the porch that sheltered the main entrance, moved to the east side of the church and the transformation of the floorplan from a nave and two aisles with terminal apses, originally rectangular, to a single chamber layout. The interior adornment of the church are interesting: frescoes and decorations are perfectly integrated in the simplicity of its architectural forms. The only restored work is Our Lady of the Assumption by a door opening towards the cemetery, and the aedicule in the centre of the church.