Edificata dopo il terremoto settecentesco, la chiesa presenta delle forme barocche nella struttura e nelle decorazioni. All’interno è presente un monumentale organo barocco su vasto complesso ligneo di Adriano Fedeli della Rocchetta di Camerino (anticamente Fedri). Sei altari, oltre a quello maggiore, di cui quattro con gli stucchi dell’arme gentilizie delle famiglie nobili di Navelli. Gl’altari posti dal lato del Cornu Evangeli sono dedicati: al Santissimo Crocifisso, a Sant’Anna e ai SS. Andrea d’Avellino e Gaetano Tiene. Gl’altari del lato opposto sono invece dedicati: alla S.ma Annunziata, a S.Emidio e ai SS. Antonio Abate e Isidoro Agricola. L’altare del S.mo Crocifisso e quello della S.ma Annunziata erano di J.P. della famiglia Bertolfi passato poi a carico della famiglia. Nella chiesa si possono notare dei pregevoli dipinti sulle volte dell’interno, risalenti al tardo ‘700 rappresentanti il paradiso e lo stemma civico col simbolo della nave da cui si è creduto derivasse il nome Navelli. Elemento di inestimabile valore è la pala d’altare rappresentante la Madonna di Pompei recentemente restaurata e ricollocato nella chiesa della Madonna del Rosario.
The Church of the Madonna del Rosario found on ancient site of Church of San Pelino, where a community of Dominican friars was established in the 16th century; in the mid-1600s the structure was abandoned and later damaged by the earthquake of 1703. The structure was built after the 16th earthquake and it has Baroque shapes in its structure and decorations. Inside there is a monumental Baroque organ. In the church there are paintings on the vaults of the interior, dating back to the late 1700s, representing paradise and the symbol of the ship from which it was believed the name Navelli derived. An element of inestimable value is the altarpiece representing the Madonna of Pompeii, recently restored and relocated in the church of the Madonna del Rosario.
La Madonna del Rosario
Una Madonna dallo sguardo assente, circondata da comparse angeliche, conserva tra le proprie braccia il Cristo bambino. Al di sotto, posti alle due estremità della tela, i santi Domenico e Caterina da Siena con il rosario in mano, consegnato a loro dalla stessa Vergine, rivolgono i loro sguardi allo spettatore, invitandolo alla devozione. Una composizione pittorica su tela che presenta i caratteri inconfondibili dell’arte “devota controriformista”, arricchita da facili manierismi riconducibili ad influenze pittoriche dall’Aquila seicentesca. Ai lati dell’episodio centrale, una cornice con raffigurati i 14 misteri del rosario amplifica la carica emotiva dell’avvenimento principale della tela. La raffigurazione, di autore ignoto, risulta volutamente semplice e rigorosa dal punto di vista dei contenuti per porsi all’interno dell’obiettivo principale della controriformista ovvero la diffusione della dottrina cattolica come antidoto al veleno dell’eresia luterana. Sebbene l’opera risulti poco nota all’interno del repertorio degli studi artistici abruzzesi, la “Madonna del Rosario”, rappresenta una delle manifestazioni più accurate dell’arte seicentesca abruzzese.
Negli ultimi anni si è cercato d’intensificare la conoscenza e la rivalutazione degli episodi artistici provenienti dalle zone periferiche dell’arte abruzzese. La decadenza e l’abbandono di molti centri ha coinciso con l’oblio della maggior parte degli impianti culturali e artistici. Una lunga dimenticanza che gli enti competenti vogliono dissolvere attraverso interventi di manutenzione, restauro e conservazione delle ricchezze culturali ereditate dalla storia. In nome di una rivalutazione artistica post terremoto, il Comune di Navelli in collaborazione con l’ANCE, l’ABAP e la diocesi dell’Aquila, ha restituito la pala d’altare restaurata alla Chiesa della Madonna del Rosario il 07.10.2021.