Generale

14 Giugno 2010

Da Visitare

PATRIMONIO RELIGIOSO

 

CHIESA DI SAN SEBASTIANO 

La Chiesa di San Sebastiano è stata edificata sui resti dell’antica città-castello medioevale ed è riconosciuta come chiesa parrocchiale di Navelli.

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CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO 

La Chiesa della Madonna del Rosario sorge sul sito dell’antica Chiesa di San Pelino, in cui nel Cinquecento era insediata una comunità di frati domenicani; a metà del 1600 la struttura fu abbandonata e in seguito danneggiata dal sisma del 1703.

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Curiosità:

  • Pala d’altare della “Madonna di Rosario” CLICCA QUI PER APPROFONDIRE

 

 

 

 

SANTA MARIA IN CERULIS 

Tra le suggestive scenografie che offre il paesaggio della piana di Navelli, non si può non notare la piccola chiesa rurale di Santa Maria in Cerulis. La storia di questa chiesa affonda le sue origini nell’epoca dell’Impero romano poiché costruita su di un antico sito di culto pagano, arricchito di tracce longobarde…

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MADONNA DEL CAPO

La Piana di Navelli, punteggiata da borghi e chiese, separa i contrafforti del Gran Sasso da quelli del Sirente e, percorrendola, ci si imbatte in un esempio di architettura chiesastica abruzzese…

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Chiesa cimiteriale del Suffragio

Di epoca rinascimentale è per metà a tetto e per metà a volta. Vi sono cinque altari col maggiore dedicato a S. Gregorio. Gl’altri quattro sono dedicati: ai Santi Angeli Custodi, a San Gennaro, a San Vincenzo Ferreri e a Santa Maria Maddalena. Sotto gl’altari di detta vi sono delle cripte dove venivano sepolte le salme dei membri delle famiglie nobili di Navelli fin dall’epoca rinascimentale. L’altare di San Gennaro era di J.P. della famiglia Mancini passato poi a carico della famiglia dei baroni Marchi di Turri e vanta due pregevoli stucchi riportanti l’arma gentilizia della famiglia Mancini; l’altare dei Santi Angeli Custodi era di J.P. della famiglia Francesconi; quello di S.Vincenzo Ferreri era di J.P. della famiglia Piccioli mentre quello di S. Maria Maddalena era della famiglia Onofri. Questa chiesa fu utilizzata per emergenza nel 1654 per seppellirvi ottocento persone morte a causa della peste e si trova in mezzo al paese.

Oratorio di San Nicola

E’ a tetto ed ha una sola navata ed un solo altare. E’ sito in campagna.

 

Oratorio della confraternita del Gonfalon

Di epoca barocca è di forma circolare ed ha una sola navata ed un solo altare. E’ sito in cima al paese accanto al palazzo Baronale subito sopra la chiesa di San Sebastiano.

 

Cappella di San Pasquale

Cappella privata gentilizia dell’attiguo palazzo Francesconi già Cappa già Mancini. Risalente al seicento barocco è a volta ed ha un solo altare. All’interno si possono notare notevoli stucchi e dipinti. Fu fatta edificare dal Magnifico Filippo Maria Mancini di Navelli la famiglia del quale la lasciò in eredità ai baroni Cappa di San Nicandro. Quest’ultimi la lasciarono in eredità alla famiglia dei baroni Francesconi.

Cappella di San Gennaro e Rosario

Cappella privata gentilizia dell’attiguo palazzo Piccioli già Marchi già Mancini. Fu fatta edificare dai Magnifici Ermenegildo e Giovanni Mancini di Navelli. La famiglia di quest’ultimi la lasciò in eredità ai baroni Marchi di Turri la lasciarono in eredità alla famiglia dei marchesi Piccioli di Navelli.

Altre chiese di campagna

Chiesa di S.Girolamo: è a volta con una sola navata e un solo altare; Chiesa di S. Maria delle Grazie: è a volta ed ha una sola navata ed un solo altare; Chiesa della Madonna di Loreto: è a volta con una sola navata ed un solo altare. Cappella di San Rocco: è a volta ed ha una sola nave ed un solo altare. Dette chiese sono sparse per la piana di Navelli e risalgono tutte a epoca rinascimentale.

*lo jus patronatus era, nel diritto canonico, un privilegio di proprietà riguardante altari, chiese e cappelle.

 

PATRIMONIO LAICO

 

PALAZZO SANTUCCI

Posizionato sulla punta del colle, Palazzo Santucci veglia sulla valle di Navelli. Il nucleo originario di questa struttura risale al VII-X secolo quando, a seguito del fenomeno dell’incastellamento, la popolazione si riunì attorno al castello.

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PALAZZO DE ROCCIS

Tra le suggestiVe bellezze del borgo di Navelli è impossibile non nominare il Palazzo De Roccis. Struttura neoclassica, come la maggior parte delle architetture dell’800, il palazzo è edificato nella parte destra del borgo.

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Palazzo Piccioli

Palazzo settecentesco. Timidamente Neoclassico vanta sul portone d’ingresso lo stemma della famiglia Piccioli riprodotto in stucco.

 

Palazzo Francesconi già Cappa già Mancini

Palazzo seicentesco con annessa cappella gentilizia (San Pasquale). Fu fatto edificare dalla famiglia dei signori Mancini nella persona di Filippo Maria Mancini di Navelli, ed in seguito passò in eredità alla famiglia dei baroni Cappa di San Nicandro. Quest’ultimi lo lasciarono in eredità alla famiglia dei baroni Francesconi. L’aspetto attuale del palazzo risale alla ricostruzione post terremoto del 1703. Il palazzo è ottenuto dalla refusione di case a schiera su via San Pasquale, case ad arco su via delle mura rotte e case muro. La pianta si articola su tre livelli. Il livello più basso, accessibile da via delle Mura rotte, presenta due stalle coperte con volte a botte a concrezione. I soffitti all’interno del piano nobile sono a volta in mattoni disposti a coltello di diverso tipo, e precisamente volte a botte, a specchio e a conca. Sono tutte rifinite  con intonaci mentre quella del salone principale e dell’ingresso presentano degli stucchi decorativi. I soffitti del terzo livello sono invece lignei. L’elemento costruttivo di maggior pregio del palazzo è sicuramente la splendida loggia, composta da una serie di archi a tutto sesto, impostati su delle colonnine, che sostengono una copertura in legno. La loggia, che affaccia sul versante sud-ovest, rappresenta una delle emergenze architettoniche più ammirate dell’intero centro storico.   

Palazzo Piccioli già Marchi già Mancini

Palazzo di impianto seicentesco con annessa cappella gentilizia (San Gennaro e Rosario). Fu fatto edificare dai Magnifici Ermenegildo e Giovanni Mancini di Navelli la famiglia dei quali lo lasciò in eredità ai baroni Marchi di Turri. Quest’ultimi lo lasciarono in eredità alla famiglia dei marchesi Piccioli di Navelli.  

Villa Santucci

Villa ottocentesca sita accanto la Piazza San Pelino alle pendici del paese. Fu fatta edificare da Stefano Santucci per la sua famiglia. All’interno vi sono delle volte con  decorazioni di artisti ignoti. E’ circondata da un grande parco di pini e acacie. Eleganti le decorazioni del cornicione.    

Palazzo Onofri

E’ situato nella parte medievale del paese chiamata “Spiagge Grandi” ed è annesso ad una delle cinque porte di accesso al paese: “Porta Villotta” detta anche “Porta Sud”. Risale al 1498 ed è stato ristrutturato interamente dopo il terremoto del 1703. All’interno del piano nobile vi sono pregevoli soffitti a volta decorati ed una cappella gentilizia. Molto caratteristica è la cinquecentesca loggia che affaccia sulla piana.  

Villa Francesconi

Edificata nel 1752 dal Filippi, noto architetto Aquilano e accademico di S.Luca, fu commissionata dal Barone Giovanni Francesconi per la figlia Marianna che sposò un notabile possidente Aquilano, Casimiro Giampietri. Il Palazzo è sicuramente il più grande e pregevole insieme al Palazzo baronale. E’ sita sulla piana vicino Piazza San Pelino in contrada San Rocco. L’interno è a volta e vi sono pregevoli dipinti del Bergami e di Amedeo Tedeschi, noto pittore Abbruzzese e allievo dell’illustre Teofilo Patini. Di notevole pregio è lo scalone monumentale che conduce al piano nobile dove è collocata la cappella gentilizia del Palazzo. Il cortile interno è stato rimaneggiato nella seconda metà dell’ottocento e vanta al suo centro un pregevole pozzo in pietra. La casa è circondata da un parco di quattro ettari dove vi è un grande e lungo viale di tigli e molti tipi di piante tra cui ippocastani, bossi e pini. Pregevoli le decorazioni della facciata tra cui il cornicione monumentale e la finestra principale che da’ sul cortile dove sono scolpiti i nomi di Gesù, Giuseppe e Maria. Sopra il grande portone di accesso al cortile vi è collocato lo stemma della casata Francesconi riprodotto in un pregevole bassorilievo. La villa vanta cinque ingressi con cancelli in ferro battuto che riportano le iniziali dei Francesconi che li fecero costruire. Anticamente (dalla seconda metà del 1700 alla seconda metà del 1800) i reali del regno di Napoli quando andavano in Abruzzo a controllare i loro possedimenti soggiornavano in detta villa quando cambiavano i cavalli alla Taverna di posta sita poco distante da lì.

Palazzi crollati

Palazzo Francesconi: Crollato a causa del terremoto di Avezzano era situato nella zona delle Spiagge Grandi all’altezza della Porta Villotta, accanto dunque all’antico Palazzo Onofri. Fu abbandonato dalla famiglia nella prima metà del novecento in quanto era in pessime condizioni di conservazione e fu custodito per diversi anni da un pastore del luogo che, come vuole la tradizione, sembra essere stato il più povero del paese. Il palazzo era di epoca medievale e fu ristrutturato in epoca settecentesca.

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